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giovedì 21 novembre 2013

Napoli: Istituto di Vigilanza “Nuova Lince" cessione ramo d’azienda per eludere fisco, sei indagati e maxisequestro beni

I finanzieri hanno scoperto il trucco delle "scatole cinesi": la "Nuova Lince" aveva ceduto il ramo d'azienda alla "Civin Vigilanza", poi era stata a sua volta ceduta ad una società di Hong Kong amministrata da un prestanome. Sequestro di beni da 2 milioni e 860mila euro, sei persone indagate

NAPOLI - Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e omesso versamento di contributi previdenziali e assicurativi: questi i reati contestati ai vertici della società "Civin Vigilanza srl" di Napoli. I finanzieri del Nucleo polizia tributaria, su disposizione dei magistrati della Sezione criminalità economica della Procura partenopea, hanno eseguito il sequestro per equivalente di beni immobili, conti correnti e altre liquidità fino a concorrenza della somma di due milioni e 860mila euro nella disponibilità della ditta, dell'amministratore Raffaele Polito e del socio unico Nunzio Recano. Secondo le indagini, la sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte è relativa a una serie di atti utili a rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva di cartelle esattoriali delle imposte dirette emesse a carico dell'istituto di vigilanza "Nuova Lince srl". La frode è consistita nella cessione del ramo di quest'ultima azienda, comprensivo di immobili, attrezzature, marchio, dipendenti e contratti di appalto già aggiudicati o in corso di aggiudicazione, alla "Civin Vigilanza". Subito dopo la cessione, la "Nuova Lince", ormai svuotata di ogni bene, è stata ceduta alla società "Multi World Investiment Limited", costituita appositamente a Hong Kong e amministrata da una giovane prestanome di origine orientale in modo da evitare ogni procedura di riscossione avviata dal fisco. Dalle indagini è emerso che la "Civin Vigilanza", ha omesso versamenti per circa un milione e 280mila euro per gli anni d'imposta 2010 e 2011; l'imposta sul valore aggiunto, relativa al 2010, per circa un milione e 170mila euro e circa un milione e 500mila euro di contributi previdenziali e assicurativi a favore di Inps e Inail per l'anno 2010. Complessivamente gli indagati sono sei tra cui, oltre a Polito e a Recano, anche due sorelle di quest'ultimo. 





20/11/13